È una keniana – Ruth Chepngetich – la protagonista dell’impresa strepitosa realizzata nella maratona svoltasi nella città che domina il Lago Michigan. L’atleta trentenne ha vinto la gara abbattendo anche il muro delle 2h 10’ e avvicinandosi a meno di dieci minuti dal primato maschile (2h 00’ 35”) stabilito sempre a Chicago lo scorso anno. Il tempo finale dell’atleta africana è stato di 2h 09’ 56”, polverizzando di due minuti il precedente record dell’etiope Tigist Assefa di 2h 11’ 53” siglato invece a Berlino nel 2023.
Tutte maratone disegnate su percorsi piatti e adatti per gare da primato, ma quella dell’atleta africana merita qualche ulteriore analisi per gli appassionati delle corse di lunga distanza e dell’atletica leggera.
Primi passaggi che sembravano inizialmente insostenibili, con un 30’14” ai primi 10 km, seguito da un ancora più strabiliante 1h 04’ 20” a metà gara (la mezza maratona), un tempo irraggiungibile anche per molti uomini. Impressionante anche la tenuta nella seconda parte della competizione, quella tradizionalmente più ostica nella corsa di lunga distanza e nella quale spesso si paga l’esuberanza iniziale. Assistita da due valide lepri maschili, la Chepngetich ha corso la seconda metà in 1h 05’ 36”. In definitiva, è come se avesse corso quattro diecimila consecutivi in 30’45” ciascuno, un’andatura impressionante da replicare per oltre due ore di gara.
La neo primatista mondiale della più lunga distanza nella corsa ha un rapporto peso-potenza ottimale, grazie a un metro e 65 cm di altezza e ai suoi 48 kg di peso. Il suo primato precedente era di 2h 14’ 18”, realizzato ancora a Chicago nel 2022. Nella “windy city” statunitense aveva già vinto nel 2021 con 2h 22’ 31”, mentre l’anno scorso con 2h 15’ 37” era arrivata seconda dietro Sifan Hassan, recente campionessa olimpica a Parigi 2024. Hassan è una “stakanovista” delle lunghe distanze, avendo corso 1.500, 5.000 e 10.000 mt ai Giochi Olimpici, ottenendo due medaglie di bronzo.
Nel ricco palmares della vincitrice, oltre a 10 maratone, c’è anche il titolo mondiale conquistato nel 2019 a Doha, nonché l’ex primato mondiale sulla mezza maratona con 1h 04’ 02” ottenuto nel 2021 a Istanbul.
La storia della maratona femminile è piena di aneddoti e ricca di storie appassionanti, che hanno segnato l’evoluzione dell’atletica leggera.
Fino agli anni ‘70, le prime maratonete hanno dovuto travestirsi o iscriversi come uomini per poter partecipare, e poche atlete riuscivano a farlo a causa dei pregiudizi. Alcuni medici pensavano che una gara così lunga fosse dannosa per la loro salute e consigliavano di non spingersi oltre i 1.500 metri.
Forse la più grande maratoneta degli anni ’80 è stata la norvegese Grete Waitz, che spopolò prima sulle piste europee e successivamente anche su strada, diventando la prima donna a scendere sotto la barriera delle due ore e mezza. Fu invece un’americana – Joan Benoit – a conquistare la prima medaglia d’oro nella disciplina ai Giochi Olimpici di Los Angeles del 1984.
Ricordiamo, inoltre, la britannica Paula Radcliffe, che correndo in 2h 15’ 25” la maratona di Londra del 2003 ridusse il distacco tra il record maschile e femminile a soli 10 minuti e 30 secondi. Il primato di Radcliffe, ricordata per la sua andatura caracollante ma tecnicamente efficace, rimase inviolato fino al 2017.
Anche Milan Athletic Team non è rimasto immune dal fascino della maratona, la gara più impegnativa del mezzofondo dell’atletica leggera. Quest’anno abbiamo iniziato ad allenare alcune atlete mezzofondiste, due ragazze under 30 che sono intenzionate a correre la loro prima maratona ad aprile 2025. A loro si sono unite altre due coetanee, costituendo un gruppetto affiatato già dopo solo un mese. Questo gruppo si allena regolarmente all’Arena e al Parco Sempione.
La maratona è una corsa unica nel suo genere, sintesi di grande motivazione e disciplina personale. La sua preparazione richiede un impegno costante e regolare, nonché una piccola dose di follia per affrontarla.
Considerata la incoraggiante partenza, puntiamo ad ampliare ulteriormente il gruppo di partecipanti nelle prossime settimane.
Per chi fosse interessato ad avvicinarsi alla maratona e all’atletica leggera, vi invitiamo a visitare il nostro sito nella pagina dedicata.
Federico Schmid,
15 ottobre 2024
“Non si smette di fare sport perché si diventa vecchi, ma si diventa vecchi perché si smette di fare sport”