Ai campionati mondiali di Atletica che si svolgono a Eugene (Oregon), famosa per la sede della Nike, va in scena la gara regina della velocità: i 100 metri piani.
La delusione per il nostro Jacobs, il due volte olimpionico di Tokyo che si ferma al primo turno di qualificazione, viene compensata dal lampo dell’americano Kerley che vince la gara in 9,86 battendo i due connazionali Bracy e Bromell, entrambi con lo stesso tempo a 9,88.
Gli Stati Uniti si prendono tutto il podio e relegano la Giamaica al quarto posto con il giovane promettente Seville a 9,97, tornando veri trionfatori della velocità e candidandosi alla medaglia d’oro anche nella staffetta veloce.
Video della finale dei 100 metri ai campionati mondiali di Eugene: https://www.youtube.com/watch?v=stGa-ZHAAoU
L’anno scorso Kerley era stato il primo battuto a Tokyo, proprio dal nostro Jacobs, consolandosi con una medaglia d’argento nella quale nessuno credeva, visto il suo passato da quattrocentista.
Il texano di 27 anni ha già una lunga carriera alle spalle ma la sua caratteristica, assai atipica nella categoria, è quella di provenire dal giro di pista, specialità nella quale ha vinto la medaglia di bronzo ai mondiali di Doha nel 2019.
Nel 2021, Kerley è riuscito a vincere tutte e tre le gare della velocità (100, 200 e 400 metri) nel circuito della Daimond League, unico atleta ad esserci mai riuscito.
E’ inoltre l’unico atleta con il sudafricano Van Niekerk, primatista mondiale dei 400mt, e l’americano Norman in grado di correre i 100mt sotto i 10 secondi, i 200 sotto i 20” e i 400mt sotto i 44’’. Persino il grande Usain Bolt, detentore dei record del mondo sulle due distanze più brevi difficilmente battibili nei prossimi anni, non è andato oltre un modesto 45”2 sul giro di pista.
Oltre alla doppietta sui 100 e 200mt messe a segno anche da altri nomi illustri dell’atletica mondiale in Olimpiadi e Campionati del Mondo, quali Carl Lewis, ci fu anche il famoso Michael Johnson, che ricordiamo anche per le scarpette Nike color oro indossate, il quale si specializzò invece sul mezzo e sull’intero giro di pista stabilendo i record mondiali di entrambe le specialità che rimasero per diversi anni imbattuti. Tuttavia, quest’ultimo immenso ed indimenticato atleta non riuscì mai a scendere sotto i 10” nella gara regina rimanendo a 10”09 di personale.
Kerley è, invece, un atleta globale capace di esprimersi a grandi livelli su tutte e tre le distanze veloci.
Le sue ambizioni, dall’alto del 9”76 ottenuto quest’anno, sono quelle non solo di battere il record americano detenuto da Tyson Gay con 9,69, ma di attaccare presto anche quello di Bolt (9”59”).
Atleta maturo e molto forte muscolarmente Kerley ha davanti a sé un futuro brillante, se rimarrà fisicamente integro, ancora per diversi anni.
Federico Schmid,
16 luglio 2022
“Non si smette di fare sport perché si diventa vecchi, ma si diventa vecchi perché si smette di fare sport”