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23 Luglio 2023 NEWS 423 views

Salto in lungo – Una specialità atletica nel DNA italiano

L’eredità da madre (Fiona May) a figlia (Larissa Iapichino)

Tra le diverse discipline tecniche dell’atletica leggera il salto in lungo è una delle più affascinanti ed anche tra le più medagliate per l’Italia nei vari campionati in entrambe le categorie, sia maschile che femminile. 

L’ultimo alloro è stato il trionfo di Larissa Iapichino, figlia d’arte, ai mondiali di atletica leggera Under 23 che si sono svolti questa settimana a Grosseto con la misura di 6,93 m ad un passo dal suo primato personale di 6,97m.

Salto in lungo – la storia (le sfide storiche negli ultimi decenni)

Le prime gare sono ricordate in Grecia intorno al 700 a.C. nel corso delle Olimpiadi durante le quali si svolgeva il pentathlon, una disciplina che comprendeva cinque specialità tra le quali era inclusa e spiccava proprio il salto in lungo. 

La storia dell’ultimo secolo del salto in lungo è piena di sfide epiche che hanno lasciato ricordi indelebili sugli spettatori che le hanno vissute. Una delle più memorabili è stata probabilmente quella dell’americano di colore Jesse Owens che vinse la quarta medaglia d’oro battendo un tedesco sotto gli occhi stizziti di Hitler e della nomenclatura nazista durante le Olimpiadi di Berlino 1936.

Carl Lewis – l’erede di Owens (il salto in lungo praticato dai velocisti)

Il “figlio del vento”, così come venne chiamato l’atleta dell’Alabama, vinse diverse Olimpiadi e campionati mondiali negli anni ’80 e ’90 facendo spesso il cosiddetto poker di medaglie d’oro: 100 e 200 m, staffetta 4×100 m e salto in lungo.

E’ indubbio, come vedremo più avanti, che il salto in lungo sia molto più congeniale per gli atleti veloci che possono sfruttare al meglio la fase di lancio per ottenere una migliore misura finale. Tuttavia il miglior risultato è stato ottenuto dagli atleti più brillanti sui 200 m che sulla distanza corta, come ha dimostrato lo stesso Lewis ed il nostro Andrew Howe, in grado nel 2007 di saltare 8,47 tutt’ora record italiano. 

La polivalenza velocità e salto in lungo è tuttavia molto più frequente nella categoria maschile che in quella femminile nella quale i casi di eccellenza in entrambe le discipline sono stati molto rari.

Le gare epiche del salto in lungo

Oltre a quella di Berlino, da ricordare è la gara dei mondiali di Tokyo del 1991 dove l’americano Mike Powell stabilì il nuovo primato del mondo, tuttora imbattuto, con 8,95 m cancellando dopo 23 anni quello dell’americano Beamon che lo registrò alle Olimpiadi di Città del Messico in altura con 8,90 m. Nella stessa manifestazione del 1991, Carl Lewis arrivò secondo con un mirabolante 8,91 m (non omologato per vento a favore eccessivo) e 8,87 m finali. Una gara straordinaria con un alternarsi finale mozza fiato.

Il salto in lungo e le medaglie Italiane

Da ricordare il bronzo di Giovanni Evangelisti alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1984 e i due oro mondiali di Fiona May, oltre ad altri due podi mondiali che si aggiungono alle due medaglie di argento ai Giochi Olimpici di Atlanta (1996) e Sidney (2000).

Il salto in lungo è nel DNA familiare

Mamma Fiona May ha trasferito il suo talento anche alla figlia, Larissa Iapichino, il cui padre è stato anche un buon saltatore con l’asta. 

La Iapichino è infatti sulle buone orme della madre ad un passo dal superare la misura dei 7 metri a soli 21 anni, età nella quale ha già vinto diversi titoli di categoria, europei e mondiali come l’ultimo di questa settimana a Grosseto. 

Tecnica e fasi del salto in lungo

Il salto in lungo è una delle discipline più amate dai giovani ed è molto utile farla praticare dagli atleti più piccoli in particolare per il suo aspetto ludico.​ La performance di un atleta di salto in lungo si divide in quattro fasi fondamentali:

rincorsa;

stacco;

fase di volo;

atterraggio.

Queste quattro fasi sono strettamente connesse e un errore in una di esse può compromettere il risultato finale. La partenza del salto in lungo può avvenire da fermi, in modo che l’atleta riesca a inquadrare meglio l’asse di battuta, oppure preceduta da alcuni passi preliminari in avvio prima di oltrepassare la linea di partenza.

Rincorsa

Serve per accumulare energia da usare poi nel salto. La velocità deve essere graduale e l’esecuzione prevede il mantenimento del busto eretto e le ginocchia alte.

Stacco

Prima dello stacco, gli ultimi 3 appoggi della rincorsa devono essere rapidi. In questo modo l’atleta riuscirà a sincronizzare e coordinare i movimenti per l’ultimo appoggio, lo stacco dalla pedana che dà il via al salto vero e proprio.

Volo

Questa è la fase in cui ogni atleta utilizza una tecnica diversa ma sempre coadiuvata da un grande lavoro dei muscoli addominali, volti al mantenimento dell’equilibrio durante il contatto al suolo.

Atterraggio

Durante la fase di atterraggio le gambe si trovano in completa estensione con gli arti inferiori prima flessi, in fase di volo, e poi allungati prima di entrare in contatto con la sabbia. Il busto è in avanti e si arriva con la testa il più vicino possibile alle ginocchia. Mantenere l’equilibrio con una posizione ben bilanciata permette di atterrare senza cadere all’indietro, fondamentale in fase di misurazione del salto.​

Salto in lungo e MAT

La performance e la medaglia d’oro dell’atleta italiana ci riporta alla stagione trascorsa. Nel primo anno di attività di Milan Athletic Team abbiamo già allenato diversi ragazzini, sia per l’atletica che per la preparazione fisica della vela, utilizzando frequentemente questa metodologia di allenamento con gioia e divertimento per tutti i partecipanti non solo come gesto tecnico specifico, ma anche come forma di riscaldamento in alternativa all’ormai obsoleto giro di pista che i ragazzi ormai disdegnano. 

MAT è sempre alla ricerca di rendere l’allenamento ludico, divertente e soprattutto utile e funzionale agli obiettivi del singolo atleta.

Per rimanere aggiornato sulle nostre attività, segui la pagina Instagram di MAT.

Per info sui corsi di atletica visita la pagina dedicata: atletica leggera.

Federico Schmid,

21 luglio 2023.

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