Maratona MATMilano
20 Aprile 2025 MAT 87 views

La prima maratona

C’è sempre una prima volta in tutto nella vita, ma decidere di preparare e correre una maratona resta una decisione al tempo stesso folle e impegnativa per i sacrifici che si devono affrontare nei mesi precedenti.

Maratona – l’ambiente idoneo

È una corsa lunga di almeno quattro ore e per arrivare in fondo servono testa, allenamento e grande motivazione

Ci siamo trovati a fine settembre con Manuela, atleta super sportiva, la quale ci ha scritto tramite una conoscenza comune. La sua idea era quella di preparare la sua prima maratona, in particolare quella del lago di Garda, in calendario per il 6 di aprile dell’anno successivo e alla quale si era già iscritta. 

Sciatrice agonista (maestra di sci) e appassionata di ciclismo, Manuela voleva trovare qualcuno che la portasse a raggiungere questo impegnativo obiettivo.

Maratona – un fascino irresistibile

Avendone corse sei o sette nel corso della mia vita oltre ad una 100km, abbiamo trovato subito l’intesa e l’affiatamento e l’ho dunque accompagnata passo passo negli allenamenti.

Nel giro di due settimane il gruppetto si è allargato e sono arrivate anche due sue amiche, Alice e Cecilia, che si sono subito integrate. Saltuariamente si è aggregata anche Anna con altrettanta passione, presente tra un viaggio e l’altro di lavoro (Burundi e Nepal) in giro per il mondo, in questo semestre di allenamenti.

Anche Alice si è appassionata e ha deciso di iscriversi alla stessa maratona: abbiamo così iniziato insieme la preparazione.

Maratona – un allenamento “su misura”

L’allenamento per una maratona va integrato con i tempi di lavoro e la vita personale. Tuttavia la preparazione di una gara così lunga ha alcuni paletti imprescindibili e dai quali non si può derogare se si vuole ultimarla, possibilmente tutta di corsa, e finendo fisicamente non devastati in modo da averne un bellissimo ricordo anche per poter ripetere in futuro questa esperienza.

Abbiamo deciso di non esagerare e di limitarci a tre allenamenti settimanali. Manuela e Alice hanno inoltre spesso aggiunto nel weekend un’uscita con gli sci da dicembre in avanti.  

La suddivisione del lavoro è stata così distribuita: 

  • martedì: un lavoro tecnico brillante insieme all’Arena, nel parco o in pista di circa 75’: fartlek a piramide, medio progressivo e/o ad andatura costante. Ripetute in pista su distanza tra 1.000 e 3.000 metri fino a 5-6 km per allenamento con recupero breve (3-4’)   
  • giovedì: un medio lungo a ritmo mezza maratona tra i 12-16km 
  • weekend: lungo lento a ritmo maratona. Siamo partiti da 13km a fine settembre aumentando progressivamente di uno/due km a settimana giungendo a 37km, quindici giorni prima della gara.  

La preparazione per una maratona prevede “da manuale” un accumulo settimanale di 60-80km, che per ovvie ragioni di tempo abbiamo dovuto ridurre a 30-50km raggiungendo quasi 60km solo nel mese precedente la competizione.

L’avvicinamento alla maratona

Manuela ha dovuto interrompere la preparazione a causa di un problema fisico sorto a fine novembre, che l’ha costretta a fermarsi per cinque settimane. Al suo rientro, a gennaio, mancavano ormai solo tre mesi alla gara e, con grande dispiacere, ha dovuto rinunciare. La sua maratona è solo rimandata. La determinazione, la costanza e la passione che ha dimostrato fino a quel momento sono la premessa di un suo ritorno con ancora più energia. 

Alice si è trovata così a proseguire da sola, ma non si è mai lasciata scoraggiare. Ha affrontato proprio il periodo più duro della preparazione – quello dei lunghi sempre più impegnativi – anche in condizioni atmosferiche non sempre favorevoli.

Motivata anche dai risultati ottenuti in allenamento è arrivata a correre l’ultimo lunghissimo di 37km due settimane prima della competizione, defaticando nei giorni successivi per arrivare riposata alla partenza. 

L’obiettivo era finirla, possibilmente tutta di corsa e al di sotto delle 4h30” pur sapendo che l’atleta era più veloce ma alla prima esperienza molte cose sono imponderabili e difficili da gestire e una partenza prudente è imprescindibile. 

La gara di Alice

Merita un dieci e lode avendo chiuso la sua prima maratona in 4h12” con una media poco al di sotto dei 6’al km, un’ottima performance per una neofita. Abbiamo chiesto ad Alice di raccontarci le sue sensazioni ed emozioni durante la gara.

MATIl contesto scenografico scelto ha avuto sicuramente un ‘influenza positiva sulla gara: Come è stato correre al di fuori di una grande città attraversando anche tre regioni diverse?

Alice – Il paesaggio del Lago di Garda è davvero unico: quel giorno il cielo era di un azzurro intenso, rendendo l’atmosfera ancora più magica. Correre in un contesto così suggestivo, attraversando Limone, Riva del Garda, Torbole e tutti quei paesi incastonati tra lago e montagna, è stato emozionante. Ogni scorcio era diverso dal precedente, non c’era mai monotonia. Questo mi ha aiutata tantissimo a rimanere concentrata, a trovare nuove energie e a godermi ogni chilometro della gara.

MATClima e temperatura: un mix ideale, ma c’era però il vento. Come ha influito sulla tua performance?

Alice – Il clima era davvero favorevole, ma il vento è stata la vera sfida. Ho imparato che sul Lago di Garda soffia un vento da sud chiamato Ora che arriva verso la fine della mattinata, proprio quando io ero intorno al 25°km, esattamente in direzione sud e controvento. È stato come incontrare un avversario imprevisto sul percorso. Una variabile fuori dal mio controllo che mi ha costretta a rallentare e a gestire le energie con più attenzione. Per cercare di proteggermi un po’, ho cercato di stare “in scia” ai pacer che mi precedevano e con i quali ho corso la gara, i quali si sono rivelati dei veri angeli custodi in questa occasione e durante tutto il percorso.

MATMalgrado la distribuzione dello sforzo non sia stata ottimale, in particolare per colpa del vento, hai concluso brillantemente questa prova. Durante la preparazione quando hai capito che ce la potevi fare e quali allenamenti sono stati utili e fondamentali per arrivare all’obiettivo. 

Alice – Credo che la vera consapevolezza sia arrivata dopo il lunghissimo da 37 km. Quel giorno, nonostante la fatica e quasi 4 ore passate sotto la pioggia, ho sentito che ce la potevo fare. Anche i lunghi precedenti non sono stati solo allenamenti fisici, ma vere prove mentali che mi hanno abituata all’idea di correre per molto tempo, facendomi capire quanto la testa conti davvero. 
Un ruolo fondamentale lo hanno avuto anche gli allenamenti di velocità con il Coach Federico. Questi sono stati la base solida su cui ho costruito tutto il resto. Mi hanno insegnato a reggere la fatica e a trovare risorse anche quando sembrava non ce ne fossero più. Alla fine, ogni chilometro è stato un tassello verso la consapevolezza che ce l’avrei fatta, un passo dopo l’altro.

Infine se sono riuscita ad arrivare fino a qui, il merito non è solo mio. È anche di coloro i quali, la domenica, hanno pedalato accanto a me, indossato i pattini per starmi a fianco, corso anche solo un tratto per farmi compagnia. Le gambe erano le mie, certamente, ma senza il loro affetto, la loro presenza e il loro tifo, non ce l’avrei mai fatta. 

MATTi abbiamo visto particolarmente soddisfatta al traguardo e nei giorni successivi. Molti atleti partono da obiettivi chilometrici più contenuti (una dieci chilometri o una mezza maratona) e poi preparano una maratona. Tu hai fatto coraggiosamente l’opposto e in pochi mesi. In futuro cosa prevedi?

Alice – Sicuramente voglio continuare a correre, cercando di migliorare i miei tempi sia nella maratona che nella mezza maratona, ma anche dedicarmi a gare di corsa in montagna, una delle mie grandi passioni. Per me è fondamentale continuare a farlo con leggerezza, per il puro piacere dello sport e della sfida personale. C’è poi un desiderio che porto nel cuore più di ogni altro: vivere la prossima maratona con Manuela. Anche se questa volta non ha potuto essere in gara, il suo supporto è stato fondamentale per me. Mi ha regalato un sogno e la prossima volta voglio viverlo con lei, fianco a fianco, fino a tagliare insieme quel traguardo. Sono certa che sarà ancora più bello.

Il ruolo di MAT

Portare un’atleta a preparare e concludere così brillantemente la sua prima maratona è stata una bellissima soddisfazione. Complimenti ovviamente ad Alice che ha fatto praticamente tutto da sola con grande determinazione, ma anche a tutto il resto del Gruppo molto coeso negli allenamenti. 
Questa è la vocazione della nostra società sportiva. Quando riusciamo a centrare pienamente questo obiettivo ne andiamo molto fieri; se in aggiunta arriva anche il risultato cronometrico, né siamo sicuramente ancora più orgogliosi. 
Questo è lo spirito che trovate in MAT e che siamo riusciti in pochi mesi a trasmettere a queste atlete, sempre entusiaste e sorridenti dopo una giornata di lavoro.
Speriamo di replicare anche l’anno prossimo con questo Gruppo, magari anche allargandolo, ponendoci nuovi traguardi sempre raggiungibili.

Chi volesse unirsi al corso da settembre è il benvenuto e può trovare tutti i riferimenti sul nostro sito o in alternativa scrivendoci per info a [email protected] 

Federico Schmid

09/04/2025

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