Tennis, atletica leggera e nuoto sono tre discipline sportive che stanno esprimendo campioni nostrani sia in periodi recenti (atletica e tennis) che da diversi anni (nuoto).
In vista dei prossimi Giochi Olimpici di Parigi 2024, i recenti risultati sono incoraggianti e lasciano ben sperare nell’ottenimento di finali e medaglie. Questo, malgrado nello sport la concorrenza sia sempre molto agguerrita.
Ma andiamo per gradi.
Per rispetto, passione, cuore e dedizione partiamo dall’analisi dei progressi della nostra disciplina sportiva, l’atletica leggera.
Dopo i primi due decenni bui del corrente millennio, nei quali ricordiamo solo il lampo olimpico di Baldini (Atene 2004), c’è stato un rinnovato risveglio con grandi campioni come lo stesso Giammarco Tamberi e Marcell Jacobs, i quali hanno trascinato l’intero settore con le loro medaglie olimpiche di Tokyo 2021.
Delle speranze, ma soprattutto delle certezze abbiamo già parlato (vi invitiamo a leggere l’articolo dedicato) in occasione dei recenti campionati europei disputatisi a giugno a Roma con risultati di rilievo. Ma soprattutto il primo posto nel medagliere, un evento mai accaduto in precedenza per quanto riguarda questo sport.
Paolini (due volte consecutive finalista in un Grande Slam) e Sinner vincitore ad inizio anno in Australia di uno dei quattro tornei più importanti dell’anno e primo assoluto in campo maschile sono il simbolo della rinascita di questo sport.
Ma il movimento è tutt’altro che relegato a questi due atleti icone. Musetti, recente semifinalista a Wimbledon, e numero 15 della classifica mondiale, nonché Arnaldi e Darderi nei primi 40, sono incalzati da Cobolli e Nardi ampiamente nei primi 80 del ranking mondiale. In campo maschile ci sono una decina di ragazzi, tutti nei primi 150 posti della classifica mondiale che non superano i 23 anni di età lasciando prevedere un grande futuro per questo sport.
Anche in questa disciplina sportiva l’Italia veniva da un decennio di delusioni e scarsi risultati dopo i lampi della Schiavone e della Errani (un titolo e due finali perse al Roland Garros tra il 2010 e il 2012) e della finale tutta tricolore tra la Pennetta e la Vinci agli US Open del 2015. In mezzo al buio solo i lampi di Fabio Fognini con la vittoria al Master 1000 di Montecarlo nel 2019 e la finale di Wimbledon persa da Berettini contro Djokovic nel 2021.
E’ ormai un quarto di secolo, invece, che questo sport già ci regala medaglie e soddisfazioni e in grandi quantità. In questo lungo arco temporale abbiamo avuto tre epoche caratterizzate da diversi campioni che anche in questo sport hanno svolto l’effetto di trascinamento sui giovani nuovi talenti.
La svolta iniziale è partita con le prime medaglie olimpiche e mondiali di Fioravanti, e Rosolino (quest’ultimo detiene il record italiano di oltre 60 medaglie in tutte le competizioni internazionali) tra Sidney 2000 ed Atene 2004 seguiti dagli oltre tre lustri di Federica Pellegrini, compresi tra l’argento di Atene a 16 anni, l’oro di Pechino 2008 e quattro titoli mondiali di cui l’ultimo nel 2019 a 31 anni. La “Divina” che ha partecipato a ben cinque edizioni dei Giochi Olimpici arrivando sempre in finale, nei 200 metri stile libero, ha lasciato il testimone ad un altro grandissimo campione del fondo e ora anche del nuoto in acque libere: Gregorio Paltrinieri. L’atleta emiliano, anch’esso già plurimedagliato mondiale (6) e olimpico (1), è a caccia di nuovi allori alla sua quarta Olimpiade. In mezzo una pletora di atleti che hanno ottenuto podi e successi nelle varie competizioni internazionali, migliorando continuamente anche i record nazionali di questo sport.
Gran parte di questi successi sono il risultato di matrimoni perfetti tra atleti ed allenatori, alcuni inscindibili sin dalla giovane età dello sportivo. Il tecnico è spesso fondamentale nel garantire nel corso degli anni di crescita e adolescenziali la motivazione dell’atleta nel perseverare con gli allenamenti, soprattutto in presenza di famiglie con mezzi economici non sufficienti per sostenere i costi dell’attività sportiva (in particolare nel tennis che richiede trasferte moto onerose) e la mancanza di idonee e sufficienti strutture (es: piscine) che impongono lunghi trasferimenti per allenarsi adeguatamente.
Inoltre alcune Federazioni sportive hanno iniziato finalmente a farsi carico non solo economicamente, ma anche dal punto di vista logistico della continuità degli allenamenti facilitando gli accessi (con orari agevolati) alle poche strutture presenti come nel caso delle piscine e sostenendo le società sportive più focalizzate sull’agonismo.
Infine il potenziamento dei centri Federali e la nomina di nuovi coordinatori tecnici con grande esperienza pluriennale sono stati un altro elemento distintivo e determinante per il decollo di queste tre discipline sportive.
Per coltivare i talenti, la Fidal (Federazione di Atletica Leggera) ha creato una piramide costituita da tecnici centrali e territoriali, incrementando il numero dei grandi raduni dedicati ai più giovani e promettenti, così come le occasioni di gareggiare a livello internazionale, assicurando assistenza anche a livello sanitario. Per gli atleti Top, come Jacobs, Tamberi e Filippo Tortu, sono stati definiti percorsi e staff ad hoc, programmando le annate in sinergia (e non più in contrapposizione) con i Gruppi militari o delle Forze di Polizia per cui di solito sono tesserati.
La pioggia di medaglie, podi, finalisti e record negli anni non deve far dimenticare le difficoltà nelle quali si imbattono i nostri atleti nel praticare questi sport e tentare di emergere raggiungendo l’apice nazionale o internazionale. Per i nostri atleti, questo è un ostacolo aggiuntivo rispetto alle agevolazioni di cui godono invece molti atleti stranieri.
Le piscine comunali in una grande città italiana si contano sulle dita di una mano, al pari delle piste di atletica, mentre gran parte dei campi da tennis sono disponibili solo in circoli privati molto costosi. Questa situazione non è cambiata, né sembra purtroppo che ci sia una minima inversione di tendenza per agevolare la pratica di questi sport. Si lavora per ora ancora pertanto solo su una base di atleti più numerosa grazie all’effetto trascinamento dei campioni attuali che facilitano nuove iscrizioni tra i giovani.
L’attività interdisciplinare di Milan Athletic Team si estende, sin dalla nascita del nostro sodalizio, a tutte le categorie giovanili sia nello svolgimento dell’atletica leggera (corsa, salti e lanci), ma soprattutto nella preparazione atletica per tutti gli sport che lo richiedono (fra questi sicuramente il tennis, il nuoto, la vela, lo sci, ecc.).
Inoltre stiamo estendendo la preparazione atletica anche ad altri sport, quali, arrampicata, pallavolo e basket come durante il nostro annuale Summer Camp.
La multidisciplinarietà rimane un punto cardine della nostra attività formativa e vi invitiamo per ulteriori informazioni a visitare il nostro sito o contattare direttamente i nostri istruttori.
Federico Schmid
24/07/2024
“Non si smette di fare sport perché si diventa vecchi, ma si diventa vecchi perché si smette di fare sport”